
Intelligenza artificiale
Lungo l’intero processo di sviluppo dei farmaci, applicazioni mirate spaziano dalla tossicologia preclinica alla farmacologia, passando attraverso la concezione di studi clinici fino al processo di autorizzazione o addirittura alla commercializzazione. L’intelligenza artificiale può essere utilizzata ad esempio per individuare in modo più rapido e conveniente una platea di principi attivi particolarmente idonei allo sviluppo. A tale riguardo è essenziale che uomo e macchina collaborino in sinergia e che venga trovato un equilibrio ottimale tra esperimenti in silico e in vitro. L’obiettivo è il supporto degli scienziati attraverso l’applicazione dell’IA.
Sia le grandi che le piccole aziende stanno cercando di entrare in questo campo, sebbene vi sia il rischio concreto che tutti i player affrettino troppo i tempi senza un obiettivo concreto. E, in assenza di risultati già nelle fasi iniziali, la disillusione è poi grande, anche per gli investitori. Per le imprese di grandi dimensioni sussiste inoltre un ulteriore fattore di difficoltà: l’IA non rientra infatti tra le loro competenze strategiche e quindi per questo ambito risultano disponibili soltanto risorse limitate. Di conseguenza, per la scelta di un posto di lavoro, i migliori talenti in questi campi ibridi composti da un mix di tecnologia e scienze sanitarie si concentrano in primis sulle aziende leader sul versante dell’innovazione, focalizzate fin dalla propria fondazione sul tema dell’IA. A tale riguardo risulta importante non solo il know-how tecnico, ma anche la conoscenza degli ambiti di biologia e medicina. Il processo dello sviluppo di farmaci è complesso e fortemente regolamentato. Per questo motivo l’accesso in ambiti quali digital health e IA applicata al settore sanitario risulta difficoltoso anche per giganti tecnologici come Apple, IBM o Amazon. Ai fini della scelta di un nuovo investimento, BB Biotech concentra il proprio interesse soprattutto su soluzioni in grado di alleviare o addirittura guarire del tutto i disturbi lamentati dai pazienti, mentre l’approccio e le modalità di sviluppo per l’individuazione di un candidato all’inserimento in portafoglio svolgono un ruolo subordinato. BB Biotech reperisce queste innovazioni prevalentemente negli Stati Uniti, ma anche in Cina ed Europa. Nel Vecchio Continente, un ruolo di leadership è detenuto soprattutto dal Regno Unito.
Due importanti player nel portafoglio di BB Biotech sono da un lato Relay Therapeutics – un’azienda che ha accesso al computer più rapido a livello mondiale, con il quale i ricercatori simulano in maniera dinamica strutture proteiche note e possono così individuarne le differenze più esigue. Questa tecnologia viene poi applicata all’individuazione di principi attivi. Dall’altro lato risulta interessante l’azienda Black Diamond Therapeutics, la quale utilizza i processi di apprendimento automatico per comprendere gli effetti di diverse mutazioni su una proteina rilevante in ambito oncologico, effettuarne una categorizzazione e bloccarle in maniera differenziata mediante un principio attivo ad hoc. Ma anche il team di BB Biotech si avvale dell’IA per il proprio processo d’investimento, nel quale un ruolo di primo piano è infatti ricoperto dagli «advanced analytics». Grazie a grandi set di dati come gli EHR (cartelle cliniche elettroniche) o i dati delle assicurazioni sanitarie si tenta di comprendere meglio i mercati da un punto di vista sia medico, sia anche economico.